In occasione della sua unica tappa italiana, prevista per Martedì 4 Luglio al Pistoia Blues, in supporto al suo recente album Soulfire, un autentico concentrato di rock-blues e soul, il celebre artista statunitense Steven Van Zandt, noto per la sua storica militanza nella E Street Band di Bruce Springsteen nonché per le sue collaborazioni musicali e in veste di attore e regista (The Sopranos, Lilyhammer), si concede ai fan e agli addetti stampa in una veste inusuale e intima: scenario d´eccezione è stato il palco dell´Hard Rock Cafe di Firenze, dove si è svolto un vero e proprio party a suon di rock´n´roll con brani scelti e presentati personalmente dal chitarrista italo-americano, oltre ad alcune inaspettate sorprese
!In una calda notte fiorentina di inizio estate, gremita da orde di turisti provenienti da mezzo mondo, ci apprestiamo a prepararci per quello che risulta un evento unico nel suo genere: il famoso e rinomato Steven Van Zandt (in arte Little Steven o “Miami” Steve – n. d. r.), apprezzato chitarrista e compositore nonché attore in erba in alcune serie televisive di successo, nel suo day-off prima della sua esibizione al Pistoia Blues, ha voluto organizzare una serata per incontrare di persona i suoi tanti sostenitori e appassionati italiani oltre a concedersi per brevi ma simpatiche interviste con le varie decine di giornalisti presenti per questa festa all´insegna del rock più sincero e autentico! Sono da poco passate le 19:00 quando ci viene annunciato il suo imminente arrivo sul parterre predisposto all´esterno del locale, e in men che non si dica siamo tutti rapiti dal fascino del braccio destro del Boss, accalcandoci gli uni sugli altri per poter assistere da pochi passi al suo ingresso in pompa magna! Salito sul palcoscenico e assistito premurosamente in ogni istante dalla attivissima Teresa Spaventa, il buon Stevie ci saluta calorosamente, accompagnato da orde di applausi e da un´ovazione generale in suo onore: “Ciao Ragazzi, come state? Siete pronti per vivere assieme a me una serata all´insegna del rock´n´roll? E allora iniziamo con del buon r´n´roll italo-americano!”. La splendida serata è infatti incentrata attorno al suo Underground Garage Dance Party, uno show in cui il nostro ospite seleziona dal suo Iphone una lista di brani emblematici per farci vivere un lungo viaggio nella storia del rock, dalle sue origini ad oggi: coadiuvato da un dj alla console, tra un pezzo e un altro si concede sul trono dell´Hard Rock Cafe per le interviste con la stampa, seguendo una lunga lista di richieste in elenco affidata all´efficiente coordinamento di Gianna Cecchinato e di Cristina Colombera.
Si parte dunque con un brano di Dion DiMucci, celebre cantautore newyorkese di origini italiane, “The Wanderer”, e veniamo letteralmente catapultati in un´atmosfera anni ´60 con luci violacee soffuse, mentre il nostro Stevie si concede ai microfoni del Tg2, di Teleregione Toscana e di Jam Tv per le prime di una lunga serie di interviste che si avvicenderanno nel corso della serata; con un autentico salto temporale passiamo al pezzo successivo, ovvero “Meet Me in The City” da The River Collection: Outtakes del suo amico e fratello Bruce Springsteen, mentre tutte le telecamere, le macchine fotografiche e cellulari sono puntate verso il carismatico musicista che di tanto in tanto ci lancia sorrisi e saluti.
Ma proprio quando la lunga attesa per l´intervista sembra diventare estenuante e destinata a durare ancora per molto, ecco avvenire un autentico colpo di scena: tra l´indifferenza di tantissimi presenti e della stra-grande maggioranza degli addetti ai lavori, si avvicina silenziosamente sul retro del palco uno strano personaggio vestito in modo eclettico e con in testa il suo immancabile cappellino. Stiamo per l´appunto parlando di un certo signor Rick Nielsen, leggendario chitarrista dei rinomati power rockers Cheap Trick, tra le band più longeve del panorama internazionale, nonché recentemente insigniti con l´ingresso nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame, ad Aprile dello scorso anno: insomma ci troviamo al cospetto di un pezzo di storia della musica, che ovviamente il sottoscritto ha riconosciuto istantaneamente, essendo un fan incallito della band di Rockford, Illinois. Della sua presenza sembra meravigliarsi lo stesso Stevie, che alquanto stupito e felice corre immediatamente ad abbracciare il suo amico di lungo corso: i due si scambiano brevi ma intense battute, programmando di vedersi subito dopo a cena. Tra lo stupore generale, il nostro anfitrione ci presenta subito il suo compagno di avventure, facendolo salire poco dopo sul palco per parlare di se e dei suoi recenti successi con i suoi Cheap Trick: e per l´occasione ci propone l´ascolto di un brano dal loro ultimo lavoro in studio, We´re All Alright (2017), la rockeggiante “Long Time Coming”, durante la cui esecuzione il goliardico chitarrista si prodiga in uno scatenato lancio di plettri verso le prime file dei presenti. Tra una battuta e l´altra Stevie gli domanda come mai si trovi spesso in vacanza qui in Italia ma non venga spesso anche a suonare con i suoi Trick, al che il pittoresco Rick gli risponde mostrando la rotondità della sua pancia e ricordandogli che il vero motivo per cui passa spesso dalle nostre parti è per “l´ottimo cibo italiano”. Le risate generali non si fanno di certo attendere, e così dopo un caloroso abbraccio tra i due, si prosegue con altri pezzi scelti dal “piccolo” grande Steven, tra cui la maestosa “Mrs Robinson” dei Simon & Garfunkel (che come ci ricorda il nostro ospite è riferita alla signora Robinson, personaggio del film Il Laureato con Dustin Hoffman – n. d. r.), nella versione di Frank Sinatra, mentre lui continua imperterrito e affabile con i vari avventori di turno per le interviste, tra cui quella di Dj Ringo per Virgin Radio e di Marco Di Salvo per RTV 38.
Si passa così al jazz twist di “Please, No squeeza da banana”, hit di Louis Prima e Sam Butera & The Witnesses, capace di farci ancheggiare a suon di buona musica d´annata, il tutto accompagnato dai fantastici stuzzichini e prelibatezze, gentilmente offerteci dalla casa! Ma continuiamo così questo viaggio nel tempo in compagnia dell´epocale “The Cha-Cha-Cha” di Bobby Rydell, altro celebre pezzo degli anni ´60, per poi farci trascinare dallo scatenato ritmo di “The Twist” di Hank Ballard & The Midnighters: insomma sembra veramente di essere saliti su una macchina del tempo, alla scoperta o riscoperta che dir si voglia di autentiche perle della musica, che andrebbero fatte studiare e conoscere obbligatoriamente sui banchi di scuola!
E come infatti ci ricorda lo stesso Stevie, negli anni sessanta la parola “twist” nel gergo musicale era di uso comune e qualsiasi band volesse cercare attenzioni da parte dei giovani dell´epoca tendeva ad utilizzarla nei titoli dei propri brani: passiamo così in pochi minuti dal glorioso “Twist Twist Senora” di Gary Us Bonds al famosissimo brano dei The Isle Brothers, “Twist and Shout” (reso poi un successo internazionale anche grazie alla versione dei The Beatles – n. d. r.).
Tra i diversi argomenti ricorrenti nelle varie incalzanti interviste, sicuramente quelli relativi al suo rapporto con il Boss, Bruce Springsteen, al suo fondamentale contributo nella nascita e sviluppo di quello che è stato definito il Jersey Sound, di cui Little Steven è uno dei capostipiti assieme ad un certo Southside Johnny e al leader della E Street Band, delle sue origini italiane (il suo cognome all´anagrafe è Lento, e i suoi nonni erano di origine calabrese – n. d. r.), della sua carriera nel mondo del cinema (avendo interpretato il ruolo di Silvio Dante, co-protagonista nella serie di successo The Sopranos, e successivamente quello di regista/produttore e attore protagonista nella sua serie Lilyhammer– n. d. r.), della sua celebre trasmissione radiofonica The Underground Garage nata nel 2002 sul mondo del rock a 360° e molto altro ancora!
Ma per l´appunto il contributo di Stevie Van Zandt al mondo del rock e della musica in senso lato è stato fondamentale non soltanto in modo diretto, con le sue fantastiche composizioni che ne hanno scritto intere pagine importanti, bensì anche con il suo ruolo di produttore, di divulgatore, speaker radiofonico e cultore del mondo musicale in tutte le sue salse: non è un caso infatti che grazie al suo prezioso contributo nel suddetto settore, siano stati riscoperti gruppi seminali per tutta l´evoluzione di un genere dagli anni cinquanta ad oggi, basti pensare ai The Rascal (di cui Steven è stato appunto uno dei principali fautori della loro storica reunion durante gli anni ´90, nonché colui che ha fatto il discorso di presentazione per il loro ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1997– n. d. r.), Ronnie Spector, Darlene Love e molti altri artisti ancora, dal soul al garage rock, al blues.
E quando tutte le speranze di poter conoscerlo di persona, di poterlo ringraziare per tutto quanto ci ha donato in questi decenni sia musicalmente che cinematograficamente, e di potergli sottoporre alcune domande sulla sua lunga e poliedrica carriera sembravano destinate a svanire, eccoci chiamare all´appello assieme ad altri simpatici colleghi e colleghe di altre testate e radio (Daniele Germignani di Garage Radio, David Jack Lanzini ed Erika Peste di Orme Radio, Roberto Bruno di Deliri Progressivi tra gli altri) dall´impaziente ma cortese Teresa che ci invita a salire sul palco e a disporci in modo ordinato attorno al nostro idolo e a essere i più veloci ed efficienti possibili, vista soprattutto l´ora tarda.
Di seguito riportiamo la nostra breve ma intensa intervista con il carismatico artista statunitense di origini italiane, nella quale ha avuto il piacere di condividere con noi il ricordo per un suo caro amico prematuramente scomparso solo pochi anni or sono (l´attore James Gandolfini suo compagno nei The Sopranos– n. d. r.) e alcune suo collaborazioni “italiane” (la sua esperienza di produttore ed ospite nell´album di Massimo Priviero, Nessuna Resa Mai del 1990 – n. d. r.), nonché di ridere e scherzare sulle simpatiche cartoline ritraenti il suo celebre personaggio televisivo, Silvio Dante, che il sottoscritto gli ha felicemente sottoposto al termine del nostro incontro!
Ciao Stevie, sono Raffaele Pontrandolfi di Vero Rock Italia (mostrandogli la maglietta che orgogliosamente indosso), ed è veramente un piacere e un onore per me poter conoscere di persona una leggenda vivente come te, con la quale sono cresciuto, apprezzandoti sia in qualità di musicista e sia di attore!
(Steven Van Zandt): ciao Raffaele, grandioso (indicando la mia maglietta), piacere mio di conoscerti e ti ringrazio per le bellissime parole espresse nei miei confronti, è sempre un vanto per me sentirmi dire dalla gente che sono cresciuti seguendo la mia carriera artistica, sediamoci così stiamo entrambi più comodi (ridendo mi indica lo sfarzoso trono dell´Hard Rock Cafe di Firenze– n. d. r.)!
Grazie mille Stevie, immagino tu sia particolarmente stanco dopo aver esaudito tutte queste richieste di intervista, perciò cercherò di essere il più conciso e sintetico possibile, chiedendoti solo poche e brevi domande. Partiamo con la prima: oltre ad essere un rinomato musicista sei anche un importante e stimato produttore, lavorando con artisti internazionali da ormai più di trent´anni. Tra le tue svariate collaborazioni mi viene in mente quella con il rocker italiano Massimo Priviero, del quale hai prodotto il suo storico album Nessuna Resa Mai del 1990 e col quale hai girato il videoclip del singolo “Angel“. Come è nata questa collaborazione e come ti sei trovato a lavorare con lui?
(Steven Van Zandt): si ricordo abbastanza bene la collaborazione di cui parli con Massimo, anche se non benissimo, sai sono passati oramai un bel po´ di anni (ride). Se non ricordo male mi sembra di aver parlato con Massimo anche in altre occasioni di recente (i due si sono rincontrati nel backstage di San Siro in occasione del concerto di Springsteen dello scorso anno – n. d. r.). Mi sembra che tutto nacque da un´idea di un nostro amico in comune, Guido Harari, un noto fotografo e critico musicale italiano: ricordo che era amico di Massimo, per il quale fece anche dei servizi fotografici di alcuni suoi album, ma ora non ricordo con esattezza e non vorrei sbagliarmi a riguardo. Comunque è stata un´esperienza divertente e formativa per entrambi, è sempre bello poter condividere la passione per la musica con più persone possibili!
Concordo con te su questo ultimo pensiero. Seconda e ultima domanda: solo pochi anni fa (precisamente il 19 Giugno 2013 – n. d. r.) il tuo grande amico James Gandolfini è venuto inaspettatamente a mancare qui in Italia, a Roma, sfortunatamente quasi di fronte casa mia, abitando vicino il Policlinico Umberto I. Come vuoi ricordare questo artista unico e soprattutto uno dei tuoi più cari amici?
(Steven Van Zandt): è davvero venuto a mancare vicino a dove abiti? Oh amico mio, posso veramente capire il dolore e lo shock che hai provato nel momento in cui sei venuto a saperlo….è stato veramente terribile anche per me quando mi hanno chiamato (è visibilmente triste, quasi commosso)! Sai, quando inizi a diventare più anziano come me cerchi di non pensare a tutte le persone che ti sono vicine e che vengono a mancare continuamente, cercando di pensare che non è ancora arrivato il tuo momento e che loro sono comunque ancora vive a fianco a te….il loro spirito è ancora qui attorno a noi….e come immagino anche tu avrai intuito nella tua esistenza, siamo tutti quanti di passaggio su questo mondo….ma il lavoro di James vivrà per sempre, come per i lavori e le opere di ogni grande artista, musicista o attore e questa è una cosa fantastica: il segno che hai lasciato sarà per sempre, e penso che questa sia una cosa bellissima, perché anche le future generazioni potranno riscoprirlo anche ad anni di distanza! E´ stato uno dei più grandi attori di tutti i tempi, con il quale ho avuto il piacere di condividere bellissime esperienze per più di dieci anni e stringere un rapporto di vera amicizia, era per me un fratello. Che altro posso dire? Mi manca tutti i giorni e lo penso costantemente!
Stevie, grazie ancora per questa breve ma intensa intervista e per averci concesso questo onore assieme a pochi altri fortunati. Scusami ancora per la domanda che ti ho fatto prima su James, ti ho visto particolarmente commosso, so che eri molto legato a lui. Ti ringrazio nuovamente a nome di tutti i lettori di Vero Rock Italia per il tempo prezioso che ci hai riservato, augurandoti di trascorrere una piacevole serata, aspettando con ansia la tua esibizione di domani sera al Pistoia Blues in compagnia dei tuoi Disciples Of Soul per festeggiare l´Indipendence Day tutti assieme!
(Steven Van Zandt): Tranquillo Raffaele, nessun problema per la domanda di prima, capisco perfettamente che anche per te James era una figura importante e che da suo grande fan manchi anche a te tantissimo…soprattutto perché è venuto a mancare vicino casa tua, ma pensa te! E´ stato un piacere anche per me conoscerti e scambiare quattro chiacchiere in tua compagnia, ci vediamo domani a Pistoia allora, tenetevi pronti per uno show unico e indimenticabile….ci saranno delle sorprese incredibili che ho in serbo per voi!
E dopo essermi fatto autografare alcuni suoi album, tra cui l´ultimo granitico Soulfire, e alcune cartoline ricordo per gli amici mi congedo da questo indimenticabile incontro, tra i più importanti della mia vita, stringendogli calorosamente la mano e strappandogli un´ennesima risata durante l´ultimo autografo che mi dedica su una cartolina che lo ritrae nei panni del suo alter ego Silvio Dante, sulla quale ridendomi fa: “Ma sono veramente io quello li?”
Non ci resta dunque che accomiatarci, al termine di una serata unica e irripetibile, che rimarrà sicuramente impressa nella mente del sottoscritto e di tutti i presenti, sia degli altri colleghi e sia dei numerosi fan che lo hanno atteso fino alla fine del suo Underground Garage Party per un fugace saluto e autografo.
E´ doveroso dunque ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno reso possibile questo evento e che ci hanno concesso questa esclusiva assieme a pochi altri: in primis Roberto Manenti di Metalforce che mi ha gentilmente messo in contatto diretto con Tommaso Dettori, che ringrazio per la sua disponibilità e cortesia sin dal primo momento che ci siamo sentiti, a seguire Teresa Spaventa e Gianna Cecchinato sempre dell´Hard Rock Cafe di Firenze, che hanno brillantemente coordinato una serata per nulla semplice nei minimi dettagli, così come Cristina Colombera e Fabrizio Galassi dell´ufficio stampa della ADNKronos, e tutto lo staff del servizio di sicurezza e del locale che si è prodigato in un lavoro eccellente, dal negozio al bar e alle cucine!
Con l´augurio di poter rivivere assieme a tutti loro e ai miei colleghi altri fantastici momenti come questo in compagnia di tanta simpatia, una accoglienza speciale e soprattutto tanta buona musica che ci ha accompagnato dall´inizio alla fine di questa serata indimenticabile, all´insegna del sacro fuoco del rock!