Da pochi giorni è uscito il maestoso “Circle”, undicesima fatica dei finlandesi Amorphis. Questa grande band che fin dagli esordi ha saputo ritagliarsi il suo spazio ben preciso per uno stile adatto a conquistare tutti, con sonorità sempre molto melodiche ed un cantato coinvolgente e ben amalgamato al resto, è pronta a far conoscere la sua nuova opera grazie al tour imminente. Noi di VeroRock abbiamo fatto quattro chiacchiere con il tastierista Santeri Kallio.
Ciao, come va? Che stai facendo di bello?
Ciao, mi sono appena svegliato. Siamo tornati da Israele questa notte, con un viaggio che è durato circa 14 ore. Abbiamo suonato a Tel Aviv venerdì e poi abbiamo avuto qualche giorno libero per poter visitare quella zona; siamo andati sul Mar Morto e a Gerusalemme. E´ stato come fare una mini vacanza e per la band era la prima volta in Israele. Ora sono un po´ stanco e mi piacerebbe tanto avere la mia valigia il più presto possibile, visto che Air France l´ha smarrita a Parigi!
Mi dispiace, ogni tanto capita! Ma ora parliamo di “Circle”, il vostro nuovo album. Presentacelo!
L´album spacca! Ci piace intenderlo come un nuovo capitolo, che ci mostrerà definitivamente nuove direzioni. Di solito riusciamo a figurarcele meglio proprio quando inizia il tour e possiamo suonare live queste canzoni.
Sbaglio o ci sono alcuni nuovi elementi più epic ed heavy?
Secondo me l´album ha un sound fresco, differente, familiare ed interessante allo stesso tempo. È più heavy rispetto ai precedenti e diciamo anche più epic. Le canzoni sono più maestose e negli arrangiamenti si sente proprio una grande composizione da parte dei musicisti. Anche le sonorità sono più dure e grezze. E´ veramente una gran cosa avere un approccio differente alla nostra musica per cogliere la differenza rispetto ai lavori passati.
Quant´è durato il processo di produzione e com´è stato strutturato?
Più o meno come al solito, noi creiamo le canzoni qui negli studi dove viviamo. Forse stavolta abbiamo avuto una demo session più intensa ma Peter non era lì per incidere sul lato musicale.
In circa sei mesi abbiamo portato le canzoni e deciso di fare un demo nell´estate 2012. A luglio abbiamo completato questo primo passo e deciso quali canzoni sarebbero state incluse. Abbiamo registrato la batteria negli studi Petrax, a Hollola (Finlandia). E´ una grande fattoria tutt´intorno lo studio, siamo stati lì 4 giorni e registrato qualche altro strumento necessario ad eventuali rifiniture oltre la batteria. Poi gli altri strumenti hanno necessitato 4-5 giorni ciascuno e la voce 2 settimane. L´intera sessione è durata dunque 5 settimane. Poi Peter Tägtgren (CHILDREN OF BODOM, CELTIC FROST, IMMORTAL, DIMMU BORGIR) ci ha messo 3 settimane per il mix e infine tutti insieme ci siamo presi una giornata intera per controllare la versione finale. Ognuno di noi pensa che la sessione di registrazione di quest´album sia stata più sperimentale rispetto le precedenti e la gente probabilmente sa che noi, musicalmente parlando, siamo sempre stati fan della megalomania!! Ci piace curare i particolari, ascoltare la nostra musica e renderla in tutti i modi unica. Tutti noi in passato ascoltavamo Pink Floyd e Jethro Tull.
E poi parlando in generale, Peter è stato superbo nel suo lavoro, specialmente con la parte vocale.
Qual è il tema principale affrontato nell´album?
Abbiamo pensato di provare con qualcosa di più moderno e Pekka ha avuto l´idea di creare un concept ambientato nel presente; insomma, qualcosa che non andava nuovamente a parlare di storie o personaggi del classico Kalevala.
Il nostro nuovo protagonista è un uomo che cerca di sopravvivere in quest´era moderna dove le cose non vanno tanto bene. Il passato, la mitologia del Kalevala, appare ad egli sotto forma di uno sciamano che guida la sua vita verso la giusta direzione. E´ definitivamente una storia di sopravvivenza. Penso che questo potrebbe essere lo stereotipo di un tipico finlandese, solo che lo sciamano non appare per niente. Direi comunque che la “lezione”, il messaggio che traspare dal tutto vuole incitare a non arrendersi mai facilmente. Qualcosa potrebbe accadere e trascinarti fuori dai problemi. Non è mai troppo tardi per cambiare.
Che cosa rappresenta il disegno della copertina?
C´è la raffigurazione dello sciamano (“Reiska”) che appare all´uomo, per guidarlo nella giusta direzione.
State per iniziare un lungo tour, diviso in due parti. Cosa vi aspettate?
Parteciperemo a festival estivi e dopo faremo un lungo viaggio in Russia, Australia e Giappone; a novembre il tour europeo e poi quello finlandese. Spero di fare come il tour di “Beginning of times”, ovvero di avere la possibilità di suonare nell´Europa dell´est.
La scorsa estate vi ho visti al “Costa de Fuego” in Spagna e la vostra performance è stata fighissima. Quest´estate vi aspetta un festival più grande, ovvero il Wacken. Siete emozionati?
Abbiamo suonato a Wacken qualche altra volta e quest´anno faremo un set speciale lì. La parte acustica vanterà di un sassofono e un flauto ed una voce femminile. Siamo molto emozionati di organizzarlo così, quest´anno sarà l´unica volta, sarà veramente qualcosa di diverso per i fan.
Come descriveresti l´evoluzione della band durante tutti questi anni?
Presumo che la musica inizia ad evolversi dopo moltissimi show e con il tempo. E´ sicuramente divertente iniziare con due album Death Metal, ma dopo qualche tempo inizi a migliorare come musicista o cantante e i tuoi gusti musicali cambiano. Qualche volta hai bisogno di sfidare te stesso per essere soddisfatto. Penso che abbia qualcosa a che fare con l´età e col fatto che si desidera di non ripetersi artisticamente parlando. Poi pure il fatto che il cantante sia cambiato in Elegy, Tuonela ed Eclipse ha determinato un certo cambiamento musicale poiché è la musica che deve adattarsi al cantato, non viceversa.
Hai qualche ricordo divertente da raccontarci?
Una volta, ai tempi di Pasi Koskinen, abbiamo suonato a Detroit, durante il tour di “Am Universum” credo. Davanti a Pasi non c´era nessuno, nonostante il club fosse pieno. A fine spettacolo, il tecnico del suono è venuto da noi e con un accento scozzese ci ha detto che sia lui che il pubblico potevamo vedere il “Willie” di Pasi durante il concerto (sapete quello che intendeva ovviamente). Poi infatti ci siamo resi conto che Pasi non indossava intimo quella sera ed i suoi pantaloni erano bucati proprio frontalmente!
Vi vedremo nuovamente qui in Italia a novembre. Che ne pensate del pubblico italiano?
Lo amo ed è triste avere solo uno show in Italia. D´altra parte spero che tutti vengano, ci divertiamo sempre in Italia, bella gente, buon cibo e il caffè migliore del mondo. Non vedo l´ora! Forse possiamo anche andare in visita al Duomo di Milano ed ottenere questi braccialetti reggae “gratis”, giusto? 😀
Haha, giusto! Vorresti lasciare allora un messaggio ai tuoi fan italiani?
Ciao Crazy Italian Metal Heads! Ascoltatevi Circle, il nostro nuovo album. Non deluderà né voi né vostra madre! Un sacco di gente dice che è un vero classico, non saprei ma forse può esserlo! Godetevelo e ci vediamo a Milano! Arrivederci!