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Interviste SOMMARIO

SAXON, Nibbs Carter ci racconta tutto!

“Sacrifice”, il nuovo album firmato Saxon è un altro grintoso capitolo della band inglese nata a fine anni ´70 sull´onda del NWOBHM, che si è subito imposta tra i mostri sacri del metal. Dopo tutti questi anni la passione continua ed in prossimità dell´uscita del loro ultimo lavoro ho avuto il piacere di intervistare il grande e simpaticissimo bassista della band, Nibbs Carter. Ecco a voi la nostra chiacchierata…

Ciao Nibbs! Sono Sabrina di Verorock, come va?

Ma ciao! E´ un piacere, qui tutto bene!

Sono molto contenta di avere l´occasione di intervistarti, i Saxon sono una band che apprezzo tantissimo…
Ah, “cool”! Sono contento di questo!

Bene, allora iniziamo… dacci una tua personale impressione riguardo “Sacrifice”!

Certo…allora, quando abbiamo finito il tour di “Call to the arms” a dicembre 2011, eravamo molto contenti perché è stato un gran successo, quindi abbiamo pensato di rilassarci un po´ per il periodo natalizio e stare con le rispettive famiglie, prima di ritornare in studio a febbraio 2012 per condividere le nostre nuove idee per il nuovo album. Di solito ci scambiamo riff di chitarra, pensiamo all´incirca a 9-11 canzoni, facendo anche una lista degli argomenti che ci hanno colpito nell´ultimo anno o in generale, che vorremmo magari inserire in qualche testo dei pezzi in creazione.
Ricordo ad esempio che Biff era molto contento della canzone “Warriors of the road” ispirata ad Ayrton Senna, un grande campione di Formula Uno morto tragicamente nella sua ultima corsa. Questa canzone è stata appunto pensata per celebrare la sua vita.

Invece le bonus track sono tutti successi del passato rivisitati … come mai questa scelta?
Per celebrare il nostro 20° album volevamo dare ai fan la possibilità di ascoltare nostri pezzi celebri riprodotti nuovamente in studio in forma differente dall´originale, come “Crusader” ad esempio, eseguito in versione orchestrale o altri in forma acustica…insomma,molta gente che ha ascoltato questi brani ha apprezzato le nuove versioni proposte.

C´è un nuovo tour in vista, che include tantissimi paesi, siete emozionati?
Certo! Ho con me la lista completa delle date, in Italia saremo a Firenze, Milano e Roma a metà giugno. Abbiamo veramente un vasto giro da completare che include sia l´Europa che l´America. Dopo di questo saremo ancora in giro per festival estivi, come lo Sweden Rock ed il Bang Your Head. Ritengo sia una cosa normale da verificarsi quando esce un nuovo album che è ritenuto da diversa gente un buon prodotto. Per fortuna le prime opinioni che abbiamo ricevuto lo ritengono tale, anche se i primi tempi in studio le cose non sono state così facili. Per esempio io volevo svolgere il mio lavoro a casa perché in quel periodo mia moglie era malata, all´inizio poi le idee non erano così tante ma è stato solo un breve passaggio che ha ceduto il posto ad una grande creatività. Ad esempio una delle prime idee che ho avuto è stato il riff per la title-track dell´album, “Sacrifice”. Quando l´ho inviato per e-mail ai ragazzi in studio pensavo lo ritenessero orribile, invece mi hanno detto di tenerlo perché sarebbe stato utilizzato nell´album. Infatti siamo riusciti a proporre uno stile che ricalca le nostre origini con ritmiche più “strong” e Sacrifice è il risultato finale! Durante il processo compositivo a volte si può iniziare lentamente, magari con poche idee, ma se dopo poco tutto si risolve la creatività può esplodere tutta insieme e portarti così alla svolta che delinea i parametri fondamentali del tuo lavoro. Naturalmente questo processo è sempre diverso ma l´importante è rimanere soddisfatti del risultato finale.

Parliamo anche un po´ della tua carriera, com´è stata l´esperienza con i Fastway di Eddie Clarke?
E´ stata fantastica come esperienza! Ricordo che ero in Inghilterra ancora, negli studi di registrazione con la mia band di allora, intorno al 1984 e avevo solo 18 anni. Mi trovavo sempre lì, avevo anche instaurato una certa amicizia con un ingegnere che ci lavorava. Anche i Saxon di solito frequentavano questa sala di registrazione. Grazie al mio amico, che mi ha raccomandato ai Fastway, ho potuto fare una prova e sono piaciuto alla band, quindi ho registrato con loro molti pezzi dell´album “On Target” (segue un simpatico elenco delle canzoni dell´album suonate con lui nella line-up, ndr) ed è stata una grande opportunità.

Com´è avvenuta invece l´entrata a fine anni ´80 nei Saxon, già allora ben conosciuti nel panorama heavy?
Per me è stato molto facile, frequentando lo stesso studio sono stato chiamato da loro sotto suggerimento del mio grande amico, visto che cercavano un bassista nuovo, quindi mi hanno detto che il mio stile gli piaceva e subito dopo mi hanno domandato se volevo suonare sul loro prossimo album. Naturalmente ho detto: “oh yes!” e così è iniziata la collaborazione. Ero così contento di suonare con loro perché li apprezzavo già da tempo e diventare membro della band è stato come un doppio sogno realizzato!

Vorrei chiederti qualcosa su Biff adesso. Dimostra sempre una presenza straordinaria e grintosa sul palco, ma mi piacerebbe sapere com´è di persona e come ci si trova a lavorarci insieme?
Esattamente la stessa persona che si vede sul palco. E´ anche molto sensibile come tipo ma quando si tratta di concentrarsi per la produzione di un disco e capita magari di voler prendersi una pausa ti ferma subito dicendo: “no no, anche noi siamo qui…” haha! Naturalmente penso che quando sei in una band così popolare devi avere la stoffa del leader. C´è una buona chimica tra tutti noi, abbiamo anche una lunga esperienza lavorativa insieme e siamo orgogliosi del nostro lavoro.

Da quando sei nella band, quale pensi sia il miglior album da voi prodotto e qual è il messaggio che la vostra musica intende comunicare?
Non si ottiene niente nella vita senza faticare, si ha il futuro nelle proprie mani. Ognuno di noi possiede un grande spirito ma bisogna anche esserne a conoscenza. Ogni persona può riuscire se si impegna. Questi argomenti risaltano in molte nostre canzoni. Riguardo l´album, penso di preferire “The Inner Sanctum”.

Siete così spesso nel bill del Wacken, un festival che da sempre dà grande visibilità. Che pensate di questo grande evento metal?

Abbiamo suonato molto spesso lì, è vero e c´è sempre tantissima gente. All´inizio era come gli altri festival, poi qualcosa è iniziato a cambiare e le cose si sono fatte molto interessanti. E´ un festival che ha assunto dimensioni stupefacenti sotto ogni aspetto. E´ una cosa meravigliosa per noi suonare su un palco dove i primi tempi c´era un numero normale di gente e dopo solo pochi anni una folla grandiosa. Uno degli organizzatori, Thomas, è diventato pure il nostro manager, ormai da tanti anni!

A che livelli è attualmente la popolarità del classic-metal in Inghilterra?
E´ a buoni livelli, migliori rispetto al passato, ma ha sempre dato un grande impatto alla scena metal mondiale. E´ più di una festa, la gente vuole fare “headbanging”, tutti coloro che ne sono coinvolti sono orgogliosi di esserlo!

Bene Nibbs, grazie per questa intervista, i fan l´apprezzeranno senz´altro perché è veramente interessante e permette di conoscervi molto meglio! Ci vediamo durante il tour! Ciao!
Grazie a te, ciao a tutti!

Fonte: CrystalNight

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