Accoglienza da superstar per Tom Keifer!
BOLOGNA, 13/06/11 – Che non si trattasse di un concerto normale l´ho subito capito non appena giunto nel grande parcheggio antistante il mitico Estragon: pieno come non mai e parecchia strada da fare a piedi contrariamente agli ampi spazi vuoti riscontrati in occasione delle ultime mie venute per i concerti di Amorphis, Thin Lizzy, Over The Rainbow ed altri. Incredibile l´atmosfera che si respirava, ragazze coloratissime con i capelli superlaccati in stile anni ´80 ma non solo, tanti sosia di Nikky Six e Vince Neil in atteggiamento da poseur …
Sebbene da qualche parte avessi letto che si sarebbe trattato di un concerto per ´soli´ nostalgici (la definizione di musica ´a scadenza´ appartiene più ad un altro tipo di cultura, o sarebbe meglio dire ´analfabetismo´, musicale) noto subito una varia eterogeneità del pubblico presente, si va dalla sedicenne al cinquantenne, che è l´età poi di Tom Keifer, leader dei Cinderella, d´altronde, uno stile musicale che imperversa nel mondo da più di trent´anni ha diritto ad essere celebrato da chi l´ha visto nascere, sia da parte del pubblico che da parte degli stessi artisti, ho trovato stucchevoli infatti certe critiche e certi apprezzamenti ironici, sui vari social forum, da parte di quei ´soloni´ che credono di farsi belli buttato nelal spazzatura tutto ciò che arriva dal passato a favore di gruppi improbabili di cui da qui a qualche mese non ne sentiremo più parlare … “I Cinderella? Ma vanno ancora in giro? Magari lo fanno con la carrozzina …” e stupidate del genere, al di là del pessimo gusto, si è mai visti in altri generi musicali stronacare artisti di 40/50 anni? Anzi, per i veri intenditori invece, questa è l´età della maturità e non si capisce perchè se questo vale per altri generi ciò non debba essere riconosciuto invece con le band hard rock, heavy metal o hard blues che dir si voglia …
Salutato all´ingresso qualche caro amico come Francesco ´Running Wild´ e Jo ´Sweet´ Pandemonium, entriamo che i Rain stanno quasi ultimando il loro show, colpa dell´inattesa fila che abbiamo dovuto affrontare per acquistare il biglietto. Giusto il tempo comunque per notare l´incredibile professionalità del gruppo ben rodato da una lunga attività ´live´, forse avrebbero meritato di suonare per secondi ma visto che giocavano in casa forse hanno giustamente lasciato più spazio agli ospiti.
Non era facile per i marchigiani Sybilla coinvolgere più di tanto un pubblico in fremente attesa per gli headliner e probabilmente un songwriter ancora da affinare non li ha aiutati più di tanto, prova ne è che il momento di maggiore entusiasmo si è avuto durante l´esucuzione di “Livin´ On A Prayer” dei Bon Jovi , comunque il tempo è dalla loro parte e sicuramente avranno molti margini di miglioramento.
Scocca l´ora fatidica ed all´entrata in scena della band di Philadelphia assaporo la stessa emozione di quando vidi per la prima volta gli Ac/Dc a Nettuno nell´84, i Deep Purple a Roma nel ´91 o Glenn Hughes ad Ancona nel 2003, anche ad una certa età ci si può emozionare come un adolescente ed è un sentimento di cui non ci si deve vergognare ma di cui andarne fieri e goderne perchè queste sono le sensazioni belle della vita. I Cinderella sono stati (e lo sono tutt´ora) uno dei miei gruppi preferiti degli anni ´80, una band che, con tutto il rispetto, reputo musicalmente superiore a tanti artisti loro colleghi che più di loro hanno riscosso successo, Motley Crue tanto per non far nomi, ma forse, così come avviente in altri campi, il non aver fatto parlare molto di sè fuori dalla scena musicali, non li ha aiutati a pubblicizzarli a dovere. Pochi gossip fuori dalla scena musicale, parlare solo di musica, in quegli anni lì, non pagava nella giusta maniera.
Ma questo non vuol dire che non abbiano comunque ottenuto i giusti riconoscimenti lo stesso, tre album di valore assoluto e molti ´live´ che ne hanno decretato l´entrata nell´olimpo dei grandissimi e sbaglia chi dice che tecnicamente non rappresentano il massimo, ´grande´ è che riesce con il proprio strumento e la propria creatività a scrivere grandi canzoni ed i Cinderella hanno scritto grandissimi pezzi, nessuno banale, impregnati di autentico hard blues d´autore, sicuramente non paragonabili ai molti brani più leggeri dei gruppi ai quali sono stati accostati nel paragone e con i quali, se permettete, c´entrano pochissimo, non migliori ma sicuramente diversi così come lo stesso Keifer tempo fa ha dichiarato: “
Del concerto poco da dire, non staremo qui a fare l´elenco dei brani eseguiti, praticamente tutti i classici e non esagero se mi permetto di dire che ogni song scritta dai Cinderella equivale ad un ´classico´ per cui, qualunque fosse stata la scaletta, sicuramente non avrebbero scontentato nessuno.
Tom ci mette un pò a rodare la voce smentendo, durante il proseguo dello show, chi temeva una prestazione vocale sotto la media soprattutto dopo il brano d´apertura che aveva fatto temere il peggio. Non che serva come attenuante, ma ricordiamoci dei problemi e delle operazioni alle corde vocali subite dal cantante di Philadelfia per cui il solo fatto di vederlo cantare ancora alla soglia dei cinquant´anni ci riempie il cuore di gioia.
Una menzione particolare per l´esecuzione del brano ´Long Cold Winter´, canzone che forse non ha mai raggiunto le vette di popolarità al pari di altri classicissimi come ´Don´t Know What You Got´, Nobody´s Fool´ o ´Gipsy Road´ ma che in fatto di feeling, emozione ed esecuzione tecnica potremmo paragonarla solo ad una ´Since I´ve Been Loving You´ dei Led Zeppelin, il chè ci dimostra quanto grandi e diversi siano i Cinderella dalla miriadi di gruppi a cui sono stati paragonati negli anni ´80 solo per un fatto … di lacca sui capelli.