In occasione dell’uscita del nuovo disco in collaborazione con Tullio Angelini nel progetto denominato ‘Neos Saint Just’, Jenny Sorrenti ha spiegato il filo conduttore che legherebbe (o forse no) il gruppo originario ‘Sain Just’ al nuovo moniker:
“Quello che è stato realizzato oggi non sarà uguale a ciò che faremo domani. Non mi meraviglierei se in un futuro prossimo la nostra musica fosse ancora meno prevedibile e con un atteggiamento più sperimentale (in ambito compositivo e vocale), sarebbe come nascere di nuovo con ancora più (in)certezze. Non sappiamo dove va il tempo nè cosa cambierà il giorno dopo ma potrebbe accadere di non aver più bisogno di usare le parole per esprimere intense emozioni musicali, verosimilmente potrebbe bastare la voce, che è in grado di raccontare ed esprimere ogni cosa, sostenuta dalle architetture sonore create da Tullio. Non c’è dubbio, avremo sempre il desiderio di conoscere e imparare e saremo laddove la musica vive, contro tutto ciò che limita la nostra indipendenza artistica, esplorando e approfondendo sempre di più il rapporto tra tessuto sonoro, voce e gestualità. Quello sul quale continueremo a insistere sarà la ricerca di quegli avvicinamenti con le origini del nostro spirito, senza interruzione, prima ancora di Sanint Just e come se fosse ‘post Nèos Saint Just’. Presumo ci voglia una mente aperta e versatile per fare tutto cio’ (…)
Estratto dall’intervista di Guido Bellachioma su PROG Italia n. 61 (luglio 2025).





