POTENZA, Cineteatro Don Bosco, 20/12/24 – A distanza di oramai quasi otto anni dalla loro ultima esibizione nel capoluogo lucano (risalente all’ormai lontano Venerdì 8 aprile 2016 presso l’Auditorium del Conservatorio Gesualdo da Venosa), torna a Potenza una delle band più iconiche e rinomate del progressive rock sinfonico a livello italiano ed internazionale. Stiamo naturalmente parlando de “Le Orme”, un gruppo che non ha di certo bisogno di alcuna presentazione, essendo sulle scene musicali oramai da ben sessant’anni! Un anniversario questo che merita di essere celebrato nel migliore dei modi, con un tour celebrativo dei più grandi successi del combo capitanato oramai dall’unico membro storico e cofondatore, l’istrionico batterista Michi Dei Rossi! Per l’occasione, il nostro è accompagnato da una rinnovata lineup, dopo il progetto “Le Orme & Friends” – che ha visto la collaborazione dei due membri storici Tony Pagliuca (tastiere) e Tolo Marton (chitarra) oltre a Francesco Sartori, Jimmy Spitaleri e Fabio Trentini che già avevano fatto parte in diversi periodi della band – con la contestuale pubblicazione di un ultimo doppio album di inediti dall’omonimo titolo (uscito nell’ottobre 2023 per la Hi_QU Music e distribuzione Warner Music) e di un tour celebrativo. Al suo fianco, sono presenti oltre a Michele Bon (tastiere, nella band oramai dal 1990), Luca Sparagna (voce, basso e chitarra, dal 2021) e Aligi Pasqualetto (pianoforte e sintetizzatori, dal 2023).
L’evento celebrativo per i sessant’anni di attività del gruppo, denominato “Un Viaggio Assieme (1965-2025)” e che verrà proposto dal vivo per un tour nazionale che si svolgerà nell’imminente nuovo anno, vedrà l’esecuzione oltre ai classici storici della band anche delle “più belle canzoni della musica italiana”: da Lucio Battisti a Franco Battiato, da Fabrizio De Andrè ai Nomadi, fino alla PFM e ad altri nomi della scena nostrana che hanno scritto pagine indelebili della storia della musica. Unica intrusione estera, un omaggio ai Pink Floyd per un’anteprima di un nuovo progetto sempre targato “Le Orme” che verrà ufficialmente presentato il prossimo 22 marzo 2025 a Padova. Lo spettacolo potentino costituisce dunque una vera e propria “anticipazione” di quello che sarà l’evento musicale futuro: sono infatti previste solo tre repliche dello stesso nel mese di dicembre e nessun’altra fino alla primavera del prossimo anno. Un’occasione quantomai imperdibile per tutti i fan della storica band veneziana e, più in generale, per gli amanti della musica rock sinfonica di quella memorabile stagione che fu il progressive rock degli anni Settanta! Come di consueto, per la rassegna “live on stage” organizzata da PDC Management in collaborazione con il Cineteatro Don Bosco di Potenza, non poteva mancare all’appello questo gruppo leggendario, tornato ad esibirsi nel capoluogo lucano per la gioia dei tanti afficionados, giovani e meno giovani, da sempre legati al mondo de “Le Orme”.
Foto: Raffaele Benedetto
Sono da poco passate le 21.30 quando sale sul palco Enrico Vesco, manager della band, ad introdurre la serata ringraziando ufficialmente tutti i presenti e anticipando quella che sarà l’articolazione dello show imminente! Al termine degli applausi collettivi, si alza il sipario ed ecco i quattro beniamini pronti a regalarci un’esibizione emozionante, ricca di colpi di scena: si parte con un brano di ultima produzione, “Acqua di Luna”, dal loro album più recente, dedicata alla loro amata Venezia e alle composizioni pittoriche del Canaletto! Il pezzo, dal ritmo lento e sognante, è condito dai tappeti sonori profusi da Bon sui quali si staglia la voce di Luca, supportata da un incedere quasi marziale della batteria di Michi. Non vi è tempo alcuno per rifiatare che già si viene catapultati in un vortice spazio-temporale sonoro: con la beat-pop song “Senti l’Estate che Torna” (dal loro storico primo album ‘Ad Gloriam’ del 1969, nonché singolo di successo per l’epoca) è una festa corale, con tutta l’audience che intona l’iconico ritornello condito da un hammond dalle tinte solari e dai cori e controcori a cui partecipa lo stesso Michele Bon, bravissimo a destreggiarsi negli arrangiamenti grazie al prezioso contributo anche del giovane Pasqualetto. Al periodo con la formazione a quattro elementi (grazie alla presenza di Tolo Marton), risale invece il brano successivo, il singolo “Sera” (1975) che costituisce indubbiamente una composizione dalle multiformi sfaccettature, curata nei minimi dettagli dagli attuali musicisti.
Foto: Gabriella Delle Vergini
Foto: Gabriella Delle Vergini
Inizia così la carrellata di tributi agli artisti italiani cari alla band, i cui pezzi più celebri saranno qui riproposti in una nuova rilettura sonora: non si poteva iniziare che da uno dei brani più celebri di De André, “Il Pescatore”, cantato da tutto il pubblico dall’inizio alla fine, per poi passare ad un’altra hit della PFM, la celeberrima “Impressioni di Settembre”, riproposta nella sua versione originale. Dopo questo breve excursus, in cui Enrico ringrazia tutti i membri storici che hanno contribuito al successo passato e presente del gruppo, si ritorna ai pezzi più iconici del repertorio con “Amico di Ieri” (da ‘Smogmagica’ del 1975): un brano manifesto che non ha certamente bisogno di presentazioni, riproposto nella sua interezza ma in una veste sonora più moderna, con i pad e i synth a farla da padrona, nonché il keytar di Michele Bon che ci regala un solo da brividi. Il tributo successivo è dedicato, invece, ad un altro complesso del rock progressivo italiano, i genovesi New Trolls, con la loro “Quella Carezza della Sera”: le dolci e soffuse melodie della versione originale sono qui riproposte dal combo veneto, con le immagini del videoclip che scorrono sullo sfondo durante l’esecuzione, mentre i nostri riescono a coinvolgere l’intero pubblico in platea.
Foto: Gabriella Delle Vergini
Foto: Gabriella Delle Vergini
Si passa così ad un altro classico della canzone italiana, con la suadente ed atmosferica “Con Il Nastro Rosa” del tanto amato Lucio Battisti, riarrangiato sempre in chiave personale dai quattro musicisti: anche la voce di Michele Bon, in questa occasione anche in veste di cantante, riesce ad interpretare al meglio il brano, supportato nei cori dall’ugola di Luca Sparagna. Dallo storico ‘Collage’ (uno degli album più amati dai fan del gruppo, nonché il preferito di chi vi scrive, n.d.r.), viene riproposto “Era Inverno”, un altro dei numerosi cavalli di battaglia che non possono mancare nel repertorio della band: sebbene siano passati decenni dalla sua nascita, questo brano riesce ancora oggi a colpire per la sua freschezza ed effervescenza, sia nelle parti lente che nelle code strumentali profuse dai membri odierni, grazie alla riproposizione fedele degli arrangiamenti storici in una veste rinnovata.
Dal controverso ma pur sempre amato ‘Verità Nascoste’ (1976), viene eseguita la stupenda e mai banale “Vedi Amsterdam”: il ritmo andante del pezzo riesce a catalizzare l’attenzione dei presenti, soprattutto dei fan di vecchia data assai legati a questo singolo. Viene così introdotto il terzo set della serata, sempre da Vesco, con riferimento agli anni d’oro del gruppo, e ai loro concerti assieme ad altri complessi storici degli anni che furono (New Trolls, Banco del Mutuo Soccorso e Nomadi, tra i tanti). “Gioco di Bimba” ci introduce in un’ennesima dimensione onirica, con le sue melodie sognanti e cullanti, mentre il conosciuto ritornello viene intonato da tutto il pubblico. Allo stesso modo, viene cantata dall’intera audience anche “Io Vagabondo”, in memoria del compianto Augusto Daolio: canzone che ancora oggi riesce nella sua semplicità a risvegliare emozioni mai sopite, con una performance magistrale da parte di tutti i musicisti presenti sul palco questa sera. E adesso la volta di “La Porta Chiusa” (dallo storico ‘Uomo Di Pezza’ del 1972), una suite progressiva, in cui a farla da padrona sono le cavalcate in tempi dispari alternate a parti dal sapore quasi alla Emerson, Lake & Palmer, da sempre tra le maggiori influenze della band (vedasi per esempio “Knife Edge” tanto per citare un brano a caso). Non poteva però mancare anche un ricordo al mitico Francesco Di Giacomo, storica voce del Banco, tributato nella loro sempreverde “Non Mi Rompete”: la presenza di ben due tastieristi riesce a reinterpretare al meglio le sonorità originali dei fratelli Vittorio e Gianni Nocenzi.
“Felona”, unico brano del loro capolavoro indiscusso ‘Felona e Sorona’ (1973), chiude questo set, tra gli applausi convinti del pubblico che incita a più riprese i suoi beniamini, ed in particolare il buon Michi che, a discapito dei quasi settant’anni, sembra ancora un giovincello che sprigiona energia da vendere. L’ultimo gruppo di brani previsto per quest’oggi è introdotto dalla sola eccezione esterofila, con “Money” dei Pink Floyd: come ci spiega Enrico, la band eseguirà un unico spettacolo (il 22 marzo al Gran Teatro Geox di Padova) denominato “Le Orme Plays Venice” in cui verranno riproposti, tra gli altri, anche brani del repertorio floydiano, in onore dello storico concerto veneziano tenutosi nella Laguna nell’ormai lontano 1989. “Cemento Armato” è un altro classico intramontabile del gruppo, cantato anch’esso da tutti i presenti che sembrano non essere minimamente sopiti: anche questo brano non sembra risentire minimamente dello scorrere del tempo, alla faccia dei suoi ormai quasi cinquant’anni dalla pubblicazione; menzione speciale per il nostro Bon che si destreggia sull’hammond in un solo degno del suo storico predecessore Tony Pagliuca, chapeau! E tra i cantautori forse più “progressivi” dell’intero panorama musicale italiano, non poteva mancare il Maestro Franco Battiato, qui omaggiato con la sua conosciutissima “Cuccurucucù”, intonata da tutti i giovani e meno giovani presenti quest’oggi: altra prova magistrale dei nostri, ed in particolare di Luca che riesce sempre a dare una sua reinterpretazione canora originale, senza mai sfociare nella mera riproposizione scontata. Trova posto anche un saluto a Fiorella Mannoia con la sua allegra “Il Cielo d’Irlanda”: pur essendo musicalmente distante dallo stile della band, questo pezzo viene riletto in una chiave contemporanea e godibile, apprezzata dagli spettatori.
“Canzone d’Amore”, altro singolone immancabile del gruppo, chiude l’ultimo scampolo di concerto prima dei bis finali: come di consueto, quest’altro classico viene eseguito all’unisono con il pubblico che scandisce le stupende parole del ritornello centrale, tra applausi conclusivi al termine dei quali i nostri salutano tutti. Richiamati a gran voce dai presenti, Michi & company tornano poco dopo sul palco per regalarci un ultimo richiesto regalo natalizio: a gran voce viene invocato “Sguardo Verso il Cielo”, un altro brano che non ha bisogno di alcuna presentazione, probabilmente tra i picchi più elevati dello storico gruppo. L’incedere marziale e solenne viene ben stemperato dagli stacchi puntuali di Michi, tra contrappunti e tempi dispari, senza colpo ferire: anche qui è l’hammond a farla da padrona e a duettare nelle parti più arrembanti del refrain, fino a sfociare in una sorta di rivisitazione del “Blue Rondò À la Turk / Inno di Mameli”, assai gradito dai fan in sala, e degno preludio al gran finale con una “Collage” sugli scudi, al termine della quale cala definitivamente il sipario di questa memorabile serata che ha saputo regalarci una memorabile pre-vigilia di Natale che rimarrà certamente impressa nella mente di tutti gli oltre 300 presenti.
Foto: Giovanni Tufanisco
Un sentito ringraziamento va, oltre che alla band e al suo management, anche agli organizzatori della serata, Peppe De Carlo e Donato Santangelo, e a tutto lo staff del Cineteatro Don Bosco, location quest’ultima capace di ospitare nuovamente artisti di alto livello.
Arrivederci al Nuovo Anno, con la speranza di assistere ancora una volta ad eventi e concerti come questo, in grado di unire menti e cuori ancora giovani ma legati ad una musica e ad un’atmosfera senza tempo! Buone vacanze a tutti e lunga vita a Le Orme!
LE ORME “Un Viaggio Assieme” | 1965-2025 setlist:
“Acqua di Luna”
“Senti l’Estate che Torna”
“Sera”
“Il Pescatore” (Fabrizio De André cover)
“Impressioni di Settembre” (Premiata Forneria Marconi cover)
“Amico di Ieri”
“Quella Carezza della Sera” (New Trolls cover)
“Con Il Nastro Rosa” (Lucio Battisti cover)
“Era Inverno”
“Vedi Amsterdam”
“Gioco di Bimba”
“Io Vagabondo” (Nomadi cover)
“La Porta Chiusa”
“Non Mi Rompete” (Banco del Mutuo Soccorso cover)
“Felona”
“Money” (Pink Floyd cover)
“Cemento Armato”
“Cuccurucucù” (Franco Battiato cover)
“Il Cielo d’Irlanda” (Fiorella Mannoia cover)
“Canzone d’Amore”
Encore:
“Sguardo Verso il Cielo”
“Blue Rondò À la Turk / Inno di Mameli” (Dave Brubeck / Goffredo Mameli cover)
“Collage”