Aether è il progetto italiano che non ti aspetteresti. Lontani mille miglia da l’omologazione sonora alla quale siamo abituati sembrano giungere da una galassia lontana ma con un ricco bagaglio di esperienze sonore, che vanno dal progressive dei Nucleus e Soft Machine per giungere ai lidi del jazz più ricercato targato ECM.
Il progetto nasce nel 2021 dall’incontro di quattro musicisti dalle esperienze più disparate che si mettano a lavoro sulla tesi di Laurea in musica Jazz del bassista Andrea Grumelli, dando vita quasi per caso agli Aether, con l’intento di superare i paletti del jazz mainstream. “Aether” è il loro primo album omonimo su etichetta Overdub Recordings. Si tratta di un lavoro coraggioso ma godibilissimo, interamente strumentale, tutto basato sulla perizia tecnica e compositiva del quartetto milanese.L’album va ascoltato tutto di un fiato, come suggerisce anche la scelta di tenere spesso legati i brani da dissolvenze sonore incrociate.
L’apertura ambient di “Echo chamber” ci introduce al jazz rarefatto di “Radiance” che è quasi una dichiarazione d’intenti con quel piano elettrico Fender Rhodes tanto amato da artisti quali Chick Corea ed Herbie Hancock e qui suonato con tocco delicato da Andrea Serino. “Thin Air” ci conduce in suggestivi percorsi sonori, in cui il piano elettrico dialoga con una chitarra quasi frippiana, mentre un attento lavoro di percussioni e di basso formano un interessante tappeto sonoro. “Grey Halo” suona come una colonna sonora di un film immaginario proiettato in un deserto. “Pressure” appare invece come un brano più canonico di Jazz Prog dove non manca qualche ricordo delle esperienze italiane più prestigiose, come quella de Il Perigeo o degli Area. In “A gasp of wind” un suono di chitarra sospeso nel nulla ci trasporta verso romantiche sonorità canterburiane. Ma lo scenario cambia ancora : “A yellow tear in Blu-Dyed Sky” è ambient elettronico dalle forti suggestioni ed è il solo basso di Andrea Grumelli a ricordarci che siamo ancora ai confini del jazz, mentre il tessuto sonoro richiama esperimenti sonori vicini a “Free-D” dei The Ecstasy of Saint Theresa.
“Moving Away” è uno space Jazz dove si muove agevole la chitarra di Andrea Ferrari.Il rumorismo ambient di “The shores of Bolinas” abbraccia la musica contemporanea descrivendo desolati paesaggi lunari. “Crimson fondant” richiama invece i ritmi dispari cari a band progressive come Gentle Giant ed, appunto, King Crimson. Qui la batteria di Matteo Ravelli fa da agile contrappunto agli altri strumenti in un gioco di concatenazioni sonore. Nella finale “This bubble I’m Floting in” si viene rapiti da un arpeggio incantato di chitarra mentre intorno si muove un magma sonoro di glitch non lontani dall’universo sonoro degli islandesi Mùm o dalla maestria di Fennesz. “Aether” è un opera prima piena di spunti interessanti, sono talvolta delle bozze di colore che avrebbero bisogno di essere sviluppate ma che formano un suggestivo disegno complessivo se si rispetta l’ascolto dell’opera per intero ed in sequenza. Consiglio di scoprire il lavoro di questi quattro musicisti, sono certo che ne resterete piacevolmente sorpresi.
Line-up: Andrea Ferrari: Chitarra e Tastiere – Andrea Grumelli: Basso, Champman Stick – Andrea Serino: Fender Rhodes e tastiere – Matteo Ravelli: Batteria ed elettronica
SCHEDA *
BAND: Aether
TITOLO: Aether
ANNO: 2023
ETICHETTA: Overdub Recordings
GENERE: Progressive Rock, Jazz, Ambient music
VOTO: 7/10
PAESE: Italia
TRACK-LIST:
1. Echo Chamber
2. Radiance
3. Thin Air
4. Grey Halo
5. Pressure
6. A Gasp Of Wind
7. A Yellow Tear In A Blue-Dyed Sky
8. Moving Away
9. The Shores Of Solinas
10. Crimson Fondant
11. This Bubble I’m Floating In