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Interviste SOMMARIO

CRISTINA SCABBIA (LACUNA COIL, REZOPHONIC): conversazioni con una metal queen dall’anima black!

Al termine di una serata fantastica, che ha visto i Rezophonic incantare il numeroso pubblico del Whisky A Go Go di Pulsano (Taranto), dopo mesi e mesi di astinenza da concerti ed altri eventi artistici in generale, abbiamo avuto l’onore di scambiare, in tutta tranquillità, quattro chiacchiere assieme ad uno dei personaggi femminili più rinomati e conosciuti del mondo musicale italiano ed internazionale, artista di una gentilezza e sensibilità estrema, che si è concessa per noi di VeroRock.it!

Stiamo parlando, signore e signori, di Cristina Scabbia, leader dei Lacuna Coil e membro del collettivo musicale Rezophonic, progetto nato dalla mente del batterista Mario Riso nell’ormai lontano 2006. Una breve ma intensa intervista, nata quasi casualmente, grazie soprattutto all’intercessione da parte proprio dello stesso Mario che ci ha cortesemente presentati a conclusione della serata musicale. Nonostante l’ora ormai tarda, Cristina si è dimostrata sin da subito disponibile nel conversare riguardo alcuni temi alquanto attuali, relativi non soltanto al mondo musicale: l’attuale situazione pandemica, i progetti in vista con i Lacuna Coil, le sue principali fonti d’ispirazione musicali, il suo rapporto collaborativo e l’incontro con Franco Battiato, il resoconto della sua esperienza al talent The Voice Of Italy, i suoi sogni nel cassetto e, naturalmente, la sua ultradecennale militanza nel collettivo Rezophonic! Insomma, tantissimi argomenti trattati con Cristina, nonostante l’orario antelucano ed il poco tempo a sua disposizione, viste soprattutto le pressanti richieste da parte delle centinaia di fan, accorsi da tutte le zone limitrofe per conoscerla ed apprezzarne di persona la sua enorme caratura artistica. In questa breve ma intensa conversazione, ho potuto veramente constatare la grandezza artistica ma soprattutto l’umiltà di Cristina, nonostante la sua celebrità in tutto il globo terrestre: la sua sensibilità e simpatia, ma soprattutto la sua positività sono state un toccasana dopo mesi trascorsi in chiusa forzata, con un quantomai inusuale ottimismo ma soprattutto una passione vera per la musica e qualsivoglia forma artistica a trecentossessanta gradi!

Si ringrazia per il supporto e la collaborazione l’amico Mario Riso e, naturalmente, Moris Mazzone, colonna fondamentale e braccio destro di Mario e del collettivo Rezophonic.

Ciao Cristina, per me è un onore immenso poter parlare con te, stimandoti molto sia come artista che come persona. Grazie innanzitutto per il tempo prezioso che ci stai concedendo in eslcusiva per VeroRock Italia, nonostante l’ora tarda. Prima doverosa domanda, visto il periodo che stiamo tutti vivendo: come hai trascorso musicalmente e personalmente parlando questi mesi di pandemia? Guarda, in realtà è stato tutto molto surreale perché noi Lacuna Coil siamo rientrati a fine Febbraio 2020 da un tour sudamericano, ed eravamo partiti con delle notizie di quella famosa coppia di cinesi che aveva contratto il virus, mentre al ritorno ci siamo trovati, paradossalmente, persone che ci controllavano la temperatura. Ci siamo così resi conto che lo scenario era cambiato e da li a pochissimi giorni è iniziato il lockdown, il 9 Marzo se non erro. Quindi siamo stati costretti a cancellare il tour americano e canadese, così come quello in Asia, e ci siamo ritrovati anche noi a vivere questa quarantena alquanto strana. Devo dirti la verità, il primo mese l’ho vissuta anche “bene” questa situazione, nel senso che ci sembrava un semplice blocco temporaneo, quasi come un momento di relax per vivere la mia casa visto che ci sto poco: ero da sola, col mio compagno e abbiamo visto un sacco di serie assieme, ci siamo dedicati molto anche alla cucina e mangiato tanto, andavamo a letto tardissimo e ci svegliavamo tardi il giorno dopo. L’abbiamo vissuta proprio come una vacanza totale. Passato però il primo mese e prolungata la quarantena, ci siamo resi conto che la questione era veramente molto seria e da li è incominciata la preoccupazione, perché era tutto bloccato e non c’erano previsioni di una ripresa. Da li è partito un po lo sconforto e l’incertezza, incominciando a vivere la situazione un po peggio. Ho provato così di cercare nuovi sblocchi creativi, proprio per caricarmi: ho deciso di creare una pagina Twich, ho investito più tempo proprio nella creatività, sia nei social ma anche nel capire di più del mondo dei computer, dei social media, molto per curiosità personale ma anche per spostare la testa dal pensiero della pandemia e non affossarmi completamente. E devo dire che ha funzionato alla grande, perché comunque questo blocco di stallo mi ha comunque regalato dei bei momenti positivi, per quanto oggi sia brutto usare la parola “positivo” (ride)!

Per quanto riguarda i Lacuna Coil, volevo innanzitutto chiederti se avete qualche news all’orizzonte che può rivelarci. Qualche novità in vista? Assolutamente si, certo. Allora per quanto riguarda gli album in studio no di certo, perché il nostro ultimo disco, ‘Black Anima’ è uscito a Ottobre 2019, quindi come potrai immaginare siamo ancora durante il ciclo di composizione ma nulla ancora per quanto riguarda nuovi pezzi o una release a breve. Per quanto riguarda invece gli eventi, l’11 Settembre prossimo abbiamo organizzato un concerto speciale, proprio “one of a kind”, che sarà un concerto worldwide in streaming che faremo all’Alcatraz di Milano, senza pubblico naturalmente in relazione alle regole vigenti. Sarà però trasmesso in streaming mondiale per chiunque vorrà acquistare il biglietto per supportarci, ad un prezzo ridicolo: sarà uno show completo in cui verrà suonato tutto il nostro ultimo album ‘Black Anima’, comprese le bonus tracks delle versioni deluxe e anche una canzone che abbiamo dato in esclusiva ad Amazon Music, quindi ci saranno nuovi outfit, nuova scenografia, nuove luci. Sarà uno spettacolo vero e proprio e non dalla “cameretta” di casa nostra come in questo periodo fanno giustamente molti nostri colleghi, non dalla sala prove o dal garage bensì da un palco vero e proprio.

Cristina, ormai sei dalla scena musicale dai primi anni ’90, volevo appunto chiederti quali sono le tue principali influenze di riferimento, soprattutto in un periodo storico in cui erano ancora poche le frontwomen? Allora, con i Lacuna Coil nella forma “embrionale” ma già prima di entrare con loro mi sono avvicinata al metal: anche a casa mia si ascoltava del rock, AC/DC in particolare, essendo poi io la più piccola di quattro figli (siamo due fratelli e due sorelle e io sono la più piccola). Sin da ragazzina ho sempre avuto un’inquadratura musicale a 360°, dal pop alla musica elettronica/dark, ai Led Zeppelin: ho ascoltato veramente di tutto! Quindi sai, non so se posso parlare veramente di “influenze”, perché non mai avuto dei veri e propri idoli, oppure qualcuno che ho ascoltato e che mi ha fatot pensare “voglio fare questo nella vita”, assolutamente no. Anche nel cantato, mi sono sempre lasciata ispirare dalle voci “black”, perché ho sempre amato il fatto che comunicassero tantissimo, che fossero molto calde, pur non avendo io quel tipo di voce: secondo me però quel tipo di voci nere sono incomparabili, perché non hanno neanche bisogno della tecnica, essendo una cosa talmente naturale che sono in grado di esprimere quello che sentono. Ho cercato, nel mio piccolo, di fare anche io qualcosa del genere con il mio timbro vocale differente!

Riguardo invece la tua collaborazione con Franco Battiato, com’è nata? Puoi raccontarci magari qualche aneddoto particolare di battiato come persona? Guarda, è stata sorprendente perché io in quel periodo ero in America, forse era il periodo dell’Ozzfest anche se adesso non ricordo esattamente di preciso: mi arrivò una mail da parte del mio management, dove mi si chiedeva se avessi avuto il piacere di collaborare con Battiato. Io sono sinceramente rimasta spiazzata, perché era veramente l’ultima persona che avrei immaginato con cui poter collaborare e che conoscesse me e i Lacuna Coil, e soprattutto Battiato è distante anni luce dallo stile della mia band. Ho accettato con gioia questa opportunità, anche perché, altra coincidenza, io non amo molto la musica italiana ma  Battiato è sempre stato uno dei pochi artisti che ho sempre stimato e rispettato. Quindi, ho registrato le parti vocali, della canzone che ho cantato con lui che si chiama “I’m That”, dall’album ‘Dieci Stratagemmi’ (Sony Music, 2004), direttamente in America nello studio di registrazione di un italiano e gliele ho inviate. Dopo l’invio delle mie registrazioni, mi è arrivata una mail direttamente da Franco Battiato, in cui mi aveva scritto: “Eccezionale. Ciao, Franco Battiato” e basta! E io ho stampato quella mail e la conservo ancora con affetto, nonostante non lo senta da tantissimo tempo ormai. Ci siamo incontrati di persona, poco dopo l’uscita del disco, quando mi ha invitato a Firenze alla prima data del tour, da cui voleva registrarne un dvd: mi ha invitato alla serata, ed è stato semplicemente emozionante, lui è un gentiluomo, una persona splendida, non solo artisticamente. Mi ricordo che andammo a pranzo assieme, in un ristorante meraviglioso, ed è stato di una galanteria pazzesca: è il tipo di persona che ti sposta la sedia, aspetta che ti siedi, anche se da fuori invece sembra una persona alquanto riservata e “strana”. A me piacciono però le persone cosiddette “strane” perché hanno quel quid in più! Mi ha proprio colpito per la sua gentilezza estrema, non consapevole del carisma che trasmetteva, assolutamente ipnotico: ricordo che, dopo aver cantato il mio brano, ho assistito al resto del concerto giù dal lato palco e ricordo che alla fine della serata c’era tanta gente per salutarlo, ma lui sceso dal palco ha fatto tipo da “spartiacque” senza neanche muoversi, quasi come Noè, venendo direttamente da me, ringraziandomi e tenendomi le mani strette. Io sono rimasto veramente colpita e non dimenticherò mai questi momenti con lui!

Relativamente al talent show televisivo, The Voice Of Italy, di cui hai fatto parte, che esperienza hai avuto se dovessi stilare un bilancio? E’ un’esperienza che ti ha in qualche modo accresciuto, artisticamente parlando, o hai delle remore a riguardo? Ti dico, stasera assieme a me e ai Rezophonic era presente sul palco Marco Priotti, un ragazzo che è stato nella mia squadra di The Voice. C’era anche Graziana che è stata nella mia squadra, purtroppo stasera non c’è Andrea Butturini, il ragazzo che avevo scelto di portare in finale ma  che era con noi ieri sera. In generale, è stata un’esperienza bella quella di The Voice Of Italy, perché l’ho vissuta senza la pressione dell’essere un personaggio televisivo: sono andata la per scoprire cosa sarebbe successo dietro le quinte di un talent. Devo dire di essere stata veramente contenta di aver conosciuto delle bellissime persone, di fare un’esperienza nuova, e credo di aver imparato tanto e lasciato tanto, che alla fine è la cosa più bella.

Oramai hai suonato con tantissimi artisti di fama internazionale, realizzando probabilmente molti dei tuoi sogni, forse anche ben oltre le tue aspettative di quando hai intrapreso questa carriera nel mondo della musica. C’è però ancora un sogno nel cassetto che ti piacerebbe realizzare? Oppure anche soltanto una collaborazione, non per forza nell’ambito strettamente musicale, che avresti piacere a intraprendere prossimamente? Ci sono tanti artisti, musicalmente parlando, con i quali mi piacerebbe collaborare, lavorare: da Jonathan Davis dei Korn, ai Ramstein. Ci sono, però, tanti altri progetti che mi piacerebbe realizzate, ad esempio mi manca ancora il non aver recitato in un film, pur non essendo un’attrice di professione: mi sono divertita tanto a girare il nostro videoclip di “You Love Me ‘Cause I Hate You”, con un regista proprio di film, e da li mi sono interessata ad esperienze di questo tipo. Mi piacerebbe, inoltre, che i Lacuna Coil scrivessero una colonna sonora per un film o per un videogame ma scritta “ad hoc”, anche perché siamo già stati ospitati all’interno di altri videogiochi e di film con nostri brani ma non abbiamo mai scritto qualcosa basata proprio su una trama appositamente.

Ultima domanda invece sul tema Rezophonic. Oramai da tanti anni fai parte di questo collettivo musicale, ma avete in cantiere, assieme a Mario Riso, alcune nuove idee per nuovi brani a cui state lavorando?  Al momento abbiamo dei progetti in mente ma purtroppo questo periodo non è stato molto favorevole proprio per la scrittura di nuovi brani, vuoi per la distanza o per il semplice fatto che molti di noi non volevano accomunare questo periodo brutto con tematiche musicali. Almeno, ti confesso, per me è andata così. Io però quando riesco a liberarmi da altri impegni stringenti vado sempre on the road con i Rezophonic perché oltre al fatto che siano un progetto innegabilmente eccezionale che ha fatto veramente cose concrete vuol dire andare in giro con un gruppo di amici e amiche molto stretti con cui mi diverto tantissimo, e spero di farlo ancora il più possibile in futuro!

Cara Cristina, grazie ancora per il tempo prezioso che ci hai concesso, nonostante l’ora tarda e dopo un concerto eccezionale al quale abbiamo partecipato tutti con una passione e una gioia che, aimè, da tempo ci mancavano, speriamo di incontrarci presto on the road! Ma grazie a te Raffaele, è stato un piacere conoscerti e scambiare alcune chiacchiere in tranquillità ed in questo bellissimo posto sul mare, dove speriamo di poter tornare al più presto assieme agli altri ragazzi dei Rezophonic! Un saluto a tutti i lettori di VeroRock Italia e, mi raccomando, seguiteci sempre sui nostri canali social per nuove importanti novità, see you soon guys!

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