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Interviste SOMMARIO

ARCADIA: Un idilliaco universo hard ‘n’ heavy tricolore!

Entrati ufficialmente nel ricco e variegato roster della famiglia Rock On Agency, gli emiliani Arcadia si stanno iniziando poco a poco ad imporre sulla scena metal underground nazionale, nonostante si siano formati solo da pochi anni. Il progetto nasce nel 2016 come cover band tra le province di Parma e Reggio Emilia.
All’inizio del 2017 l’intenzione della band è quella di iniziare a proporre, oltre alle cover, anche i primi inediti. Il genere proposto dalla giovane formazione viene definito dalla critica come un suono a cavallo tra l’hard’n’heavy di matrice anglofona e il melodic rock stagionato ma con un’appeal moderno e al passo coi tempi.
Il gruppo ha condiviso il palco con diversi artisti nazionali ed internazionali come ad esempio: Blaze Bayley, Vinnie Moore, Secret Sphere, Kee Marcello e molti altri. Dopo diversi cambi di formazione a settembre 2019 è uscito il primo album targato Arcadia “Hands of Time” via Sheratan Records.L’attuale lineup è composta da ben sei elementi e comprende in successione: Gianluca Codroipo (voce), Simone Martinelli (chitarra), Francesco Bartoli Benevelli (chitarra), Lorenzo Bocchi (tastiere), Ivan Lazzarini (batteria) ed infine, last but not least, Alberto Fontanella (basso).
Tanti gli argomenti e i temi trattati in questa avvincente ed idilliaca (visto appunto l’altisonante ed etereo nome della band – n. d. r.) intervista in esclusiva per VeroRock Italia! Buona lettura a tutti come di consueto e Rock On!

Buonasera “Arcadia”! Cominciamo subito con le domande d’obbligo: come e quando si formano gli “Arcadia”?

(Simone): la band nasce nel 2016 con il nome di Sunset Strip; all’epoca eravamo un trio in cui suonavamo principalmente cover dei Guns’N Roses. Dopo vari cambi di formazione abbiamo trovato una nostra stabilità fino a diventare 6 membri, abbiamo deciso di dedicarci alla scrittura di inediti e nel 2018 sono iniziate le registrazioni del primo album.

Cosa potete dirci a proposito del vostro album “Hands of Time” pubblicato nel 2019, dal sound al significato del titolo del disco e qual è il significato dei testi?
Lo definireste il vostro “debut album”?

(Gianluca):“Hands of time” è il nostro primo album ed il sound del disco deriva dall’accostamento di tutte le influenze musicali, che all’interno della band sono molto varie. Le tematiche affrontate nei testi vanno da argomenti pesanti come la morte e la depressione ad altri più leggeri tendenti al fantasy. In alcuni brani ci sono riferimenti letterari e cinematografici da grandi autori come Stephen King, Salinger Kurosawa.

Sonorità che spaziano dall’hard rock al progressive, al power metal; sound moderno oltre che con riferimenti al metal e al rock anni ’80, spiccata tecnica strumentale ma anche un’attenzione alla componente melodica. Pensiate sia questo che caratterizzi il vostro sound? In futuro sperimenterete anche altro o resterete fedeli alla linea mantenuta finora?

(Lorenzo): sicuramente il riferimento al rock anni ’80 è prevalente nella nostra musica e rimarrà anche nelle future uscite discografiche visto che sono gli anni che hanno influenzato per la maggior parte tutti noi della band, anche la dimensione melodica rimarrà una costante nei nostri brani futuri. Tuttavia non escludiamo di poter rinnovare il nostro linguaggio grazie anche al fatto che, rispetto a quando eravamo impegnati nella fase compositiva di “Hands of Time”, la formazione è cambiata e con il contributo dei nuovi membri il nostro linguaggio musicale subirà sicuramente un evoluzione, pur mantenendo tutto ciò che di buono è stato fatto in “Hands of Time”!

Ci sono band del passato o della scena attuale cui vi ispirate per creare la vostra musica?

(Lorenzo): sicuramente, come già detto, la scena rock/metal anni ’80 ha ispirato per la maggior parte il nostro sound ma ci ispiriamo anche a produzioni più moderne per non risultare “qualcosa di già sentito”. Ci piace unire ciò che ci ha più influenzato con tutto quello che troviamo interessante nella scena musicale più moderna, cercando di creare qualcosa di nuovo che rispecchi al meglio i nostri gusti.

Di solito come nasce una nuova song degli “Arcadia”? Chi si occupa di scrivere i testi?

(Gianluca): solitamente da un’idea melodica del singolo cerchiamo di sviluppare tutte le varie parti del brano, in questa fase cercano di contribuire tutti i membri. Io mi occupo quasi sempre della linea vocale e in ultimo si passa alla scrittura del testo, della quale in Hands of Time ci siamo occupati io e Francesco.

Com’è stato condividere il palco con nomi del calibro di Blaze Bayley, Vinnie Moore, Secret Sphere, Kee Marcello?

(Lorenzo): negli anni abbiamo avuto la fortuna di condividere il palco con diversi artisti importanti, persone estremamente positive che continuano a vivere la musica con la stessa passione nonostante i loro indiscussi successi, questa cosa ci ha trasmesso molte emozioni positive che speriamo di riuscire a comunicare attraverso la nostra musica! Sono stati tutti bellissimi concerti e in queste occasioni abbiamo ricevuto grande approvazione da parte del pubblico che, in origine, non era li per sentire noi, questo ci gratifica ancora di più!

C’è qualche band o qualche artista con cui vorreste dividere il palco in futuro?

(Lorenzo): non abbiamo mai pensato di suonare con qualcuno in particolare, tutte le occasioni che sono capitate in passato ci sono state proposte e noi, ovviamente, abbiamo accettato più che volentieri. Detto questo il nostro desiderio è far arrivare la nostra musica a più persone possibili, ci piacerebbe molto riuscire a portare live “Hands of Time” anche all’estero, soprattutto nei paesi in cui questo genere va per la maggiore.

Come vedete ad oggi la scena metal italiana? E’ difficile per una band emergere e farsi conoscere? Su cosa dovrebbe puntare un gruppo per differenziarsi ed avere impatto su chi ascolta?

(Ivan): ora come ora il metal in Italia è purtroppo diventato quasi un genere di nicchia. Riuscire a fare successo con questo genere è molto complicato, ma credo che con la giusta dedizione ce la si possa fare! Al giorno d’oggi per riuscire ad emergere secondo me, oltre che su un buon album, si deve puntare anche sui social, che ormai sono diventati il modo migliore per farsi pubblicità!

Cosa ci dite a proposito dei vostri prossimi progetti musicali? Ci sono le basi per un nuovo album o come priorità c’è la vostra attività live?

(Gianluca): sicuramente abbiamo intenzione di promuovere ancora dal vivo “Hands of Time” dato che la situazione sanitaria contingente non ci ha permesso di farlo adeguatamente. Tuttavia nulla ci sta impedendo di dedicarci anche alla scrittura di nuovo materiale!

Grazie per il tempo che ci avete dedicato! Volete lasciare un messaggio ai lettori di “Vero Rock”?

(Lorenzo): ringraziamo i lettori di “Vero Rock”, invitiamo tutti ad ascoltare “Hands of Time”, a seguirci sui social e soprattutto speriamo di riuscire ad incontrarci tutti al più presto ad un nostro live!

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