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Interviste SOMMARIO

PRIMO BONALI (Frontiers Rock Festival): Infinite frontiere Rock!

Era da diversi anni che avevamo in programma questa tanto bramata intervista con l’amico Primo Bonali, conosciuto ai più per essere il general manager del Frontiers Rock Festival, kermesse tra le più importanti in Italia e nel mondo per quanto riguarda il melodic rock/AOR/classic rock ed affini, nata nel 2014 e giunta oggi alla sua sesta attesissima edizione! In occasione proprio dell’imminente evento di quest’anno, che avrà luogo Sabato 27 Domenica 28 Aprile come di consueto nella storica location del Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI), siamo riusciti finalmente, seppur a distanza, a contattare un disponibilissimo Primo che, nonostante i giorni frenetici dovuti ai preparativi finali della manifestazione, ci ha raccontato le ultime novità sull’edizione 2019 del Frontiers Rock Festival, la scelta degli headliner, le band più attese e tanto altro, oltre ovviamente ad un doveroso tuffo nel passato, ricordando alcuni dei momenti memorabili delle manifestazioni passate e il suo legame di profonda amicizia con alcuni artisti della scena internazionale. Non ci resta dunque che augurarvi come sempre una buona lettura, invitandovi ad esserci per questa sesta imperdibile edizione targata Frontiers Rock Festival!

Ciao Primo, innanzitutto grazie per il tuo prezioso tempo che ci stai dedicando, visti anche gli ultimi impegnativi per la nuova edizione del Frontiers Rock festival, e benvenuto su VeroRock.it. Quali sono le tue aspettative per la nuova sesta attesissima edizione? Come stanno andando le prevendite rispetto alle edizioni precedenti?

(Primo Bonali):”ciao Raffaele, innanzitutto grazie per lo spazio che ci state dedicando, il Frontiers Rock Festival è ormai alle porte e, nonostante manchino soltanto pochi giorni, sono sempre perennemente impegnato a sbrigare tutti i preparativi e gli eventuali imprevisti, sempre attaccato a mail e telefono. Le prevendite stanno andando più o meno in linea come per le edizioni migliori, ovvero quella di due anni fa e la prima.”

Riguardo sempre la nuova edizione del FRF: quali sono le principali novità, se ce ne sono, rispetto alle scorse edizioni del festival?

(Primo Bonali):” il primo giorno ci sarà tanta gente che verrà solo ed esclusivamente per vedere Alan Parson. La scelta di chiamare questo grandissimo artista come headliner della serata di Sabato 27 Aprile è stata fatta pensando di coinvolgere soprattutto un pubblico un po diverso rispetto a quello standard delle edizioni precedenti, in cui abbiamo sempre chiamati artisti più in linea con il genere maggiormente attinente alle uscite Frontiers: alla fine la gente aimé è quasi sempre la stessa, attestandosi tra le 6-800 presenze, nonostante le proposte musicali sempre di alto profilo, e non riuscendo ancora a sfondare il muro delle 1000 presenze abbiamo deciso quest’anno di optare per un headliner che richiamasse un pubblico un po più allargato e variegato. Steve Augeri è invece sempre un grande headliner ma rientra nello stesso genere che abbiamo sempre trattato, ovvero AOR/melodic rock, mentre Alan Parson sfocia più nel classic rock quasi nel prog.”

Relativamente alla scelta dei due headliner per questa edizione: quanto è stato difficile portare Alan Parson e Steve Augeri? Con quale dei due è stato più difficile?

(Primo Bonali):” con quali dei due è stato più facile accordarsi? Be senza alcun dubbio ci sono state più difficoltà con Parson e non con Augeri: quest’ultimo si è dimostrato come sempre una persona molto accondiscendente su quello che gli abbiamo proposto noi mentre con Parson è stato un po più difficile ma è anche normale e comprensibile visto il suo profilo internazionale e la sua fama. Ti confesso che Alan Parson si è rivelato l’artista con cui in assoluto abbiamo dovuto lavorare di più in tutte queste sei edizioni!”

Essendo un label festival, negli ultimi anni molte band hanno deciso di registrare i loro set in dvd: anche in questa occasione ci saranno gruppi che hanno intenzione di immortalare la loro performance al Live Music Club?

(Primo Bonali):”quest’anno registreranno sicuramente un dvd live gli Hardline, peraltro con la presenza speciale di Deen Castronovo (ex Journey, The Dead Daisies – n. d. r.) alla batteria su alcuni pezzi quindi sarà uno show unico! Poi anche i Fortune registreranno per un futuro cd e dvd, con uno show speciale anche loro di più di un’ora dove riproporranno i classici del primo disco e quelli più recenti del nuovo; poi ci saranno un paio di altri concerti che registreremo solo audio e che usciranno poi successivamente: l’audio lo registreremo quindi di diversi set, dobbiamo solamente però chiudere diversi contratti e penso che due o tre show, oltre ai primi già citati, usciranno solo audio. Una volta che avremo registrato capiremo quelli che sono venuti meglio e che meritano una pubblicazione live!”

Ogni edizione per te sarà certamente come un figlio e immagino sia difficile trovarne, eccetto forse la storica prima, una a cui sei più legato in particolare: quale secondo te quella più riuscita e se ce ne sta una dalla quale ti aspettavi un riscontro migliore?

(Primo Bonali):”tra tutte le edizioni passate quella più particolare di tutte, so che può sembrare scontato dirlo, ma è stata certamente la prima del 2014 per diverse motivazioni. In primis perché era una novità assoluta, poi perché era addirittura di tre giorni e per la grandissima partecipazione di pubblico complessivamente: è stata quella che certamente mi ha distrutto fisicamente di più sia nella preparazione che nella gestione, quindi la ricordo da un lato con grande piacere e dall’altro con grande preoccupazione (ride). In generale comunque più che le singole edizioni ricordo bene alcuni show svoltisi in tutti questi anni: quelli a cui sono rimasto particolarmente legato sono certamente quello dei Danger Danger alla prima edizione (2014), perché era la band che sognavo di portare da una vita e ci sono riuscito col FRF, quello dei Pride Of Lions alla seconda edizione (2015) che fecero un set spettacolare come headliner, poi ovviamente quello dei The Defiants mi sembra alla terza edizione (2016) ed infine quello dei Tyketto e degli L.A. Guns nella penultima edizione (2017). Purtroppo in generale, essendo l’organizzatore del festival, e dovendo seguire tutti i problemi logistici, gli show li vedo poco, nel senso che posso vedermi qualche canzone di ciascuna band perché poi mi chiamano sempre a sinistra e destra per risolvere piccole o grosse rogne, quindi non riesco a godermeli appieno. Questi che invece ti ho menzionato prima li ho visti in buona parte e li ricordo veramente con gran piacere!”

In questa edizione, oltre ovviamente ad alcune conferme nel bill come i The Defiants, Jeff Scott Soto o gli Hardline, ci sono anche tantissimi novità come gli Arriace, i Creye i Burning Rain o ad esempio i tanto bramanti Keel: da quali di queste band in particolare ti aspetti un set memorabile?

(Primo Bonali):”per quanto riguarda gli show di quest’anno mi aspetto un’esibizione eccezionale e scoppiettante dei The Defiants e sono sicuro che sarà così conoscendoli, mi aspetto poi una grande performance dai Keel e dai Burning Rain e spero infine in un grande spettacolo di Steve Augeri. Ecco, queste sono le mie principali aspettative, soprattutto il giorno uno i The Defiants e il giorno due i Keel.”

In tutti questi anni hai avuto a che fare con tantissimi artisti leggendari della scena rock internazionale: con quale in particolar modo sei legato da profonda amicizia e perché?

(Primo Bonali):”le band o gli artisti con cui ho stretto una forte amicizia personale in questi anni ti direi certamente con gli Stryper, conosciuti alla prima edizione del FRF, che mi hanno successivamente proposto di lavorare un anno intero per loro e ho fatto un’esperienza che tantissime persone sognano! Ho fatto un anno il tour manager e responsabile di produzione per il loro tour in Nord e Sud America (anche Brasile, Argentina), anche tutti i festival estivi, diverse date europee (Germania, Belgio, Spagna), stringendo quindi un profondo rapporto di amicizia con Michael Sweet e compagni: poi ovviamente la distanza era troppa e loro avevano bisogno di qualcuno che li seguisse a livello quasi quotidiano, dalle prove alla produzione, quindi abbiamo mollato ma è stata certamente un’esperienza esaltante perché per un anno ho fatto come ti dicevo qualcosa che tantissimi fan sognano. Sono entrato per un anno nell’”isteria rock”, della frenesia quotidiana: ti assicuro che è una vita veramente stressante. Poi ho stretto una grande amicizia anche con i Danger Danger, da sempre una delle mie band preferite se non quella preferita in assoluto, che ho portato per la prima volta in Italia al Frontiers Rock Festival e con cui è nata poi un’ottima amicizia: posso dire che mi vanto di essere amico di Ted Poley, di Bruno Ravel e Steve West con cui ci si sente anche quotidianamente. Anche con altri artisti singoli ho stretto un rapporto molto forte, come ad esempio con Robbie LaBlanc dei Find Me, un personaggio splendido con cui mi sento spesso, con cui probabilmente faremo le vacanze assieme questa estate: avendolo invitato in Italia faremo penso una decina di giorni assieme!

Con quali band, sempre se ce ne sono, nelle ultimi edizioni hai invece avuto particolari problemi?

(Primo Bonali):”in generale devo dire che, bene o male, le mie esperienze sono sempre state positive, avendo trovato quasi sempre gente disponibile e in quelle circostanze in cui non è stato proprio così e ho trovato di fronte gente un po più difficile sono stato io a cercare di mettermi nelle condizioni ottimali, dando disponibilità e facendoli sentire a loro agio: sai in generale gli artisti ci tengono a sentirsi amati e seguiti, quindi mi sono sempre posto nelle condizioni migliori nei loro confronti. Penso di essere forse tra i pochissimi al mondo che non ha litigato con Tony Harnell (ex frontman dei TNT – n. d. r.), perché so che è un personaggio difficilissimo e litiga sempre con tutti dalle voci che mi sono giunte: con me invece c’è stato un rapporto pacifico, così come con Michael Matijevic degli Steelheart, che è un tipo spigoloso e difficile, siamo riusciti ad avere un buonissimo rapporto. Invece di band difficili aimé ce ne sono un po, nel senso che le band che non sono abituate a suonare dal vivo hanno solitamente più difficoltà nel rapportarsi ad un festival: è successo ad esempio con gli Unruly Child di Marcie Free che non suonavano da una vita e metterli insieme, spiegargli cosa devono fare e seguirli nella produzione e durante il soundcheck è stato abbastanza complicato, assistendo a scene di isterie varie. Poi è successo qualcosa di simile anche con qualche band minore che purtroppo peccano un po di esperienza e non sanno bene come muoversi all’interno di un festival come il nostro: è sempre difficile riuscire a farli suonare per tempo e al meglio ma in generale ce la siamo sempre cavata bene e lo spettacolo è risultato ottimo!”

Domanda che ti avranno certamente fatto in molti ma che anche io vorrei riproporti: vista la buona riuscita della prima edizione del Frontiers Metal Festival, avete per caso pensato di organizzarne una seconda in futuro o magari invece pensate di organizzare qualche altra kermesse diversa dal Frontiers Rock Festival?

(Primo Bonali):”riguardo il Frontiers Metal Festival ad oggi abbiamo fatto solo un’edizione, è stato un tentativo che è andato complessivamente bene. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Sinceramente non lo so neanche io perché, come tu ben saprai, Frontiers Records è più rivolta verso sonorità melodic rock / AOR / classic rock e il metal, fino a pochi anni fa, non era gestito dall’etichetta mentre adesso stiamo allargando il range di proposte. Il FMF è stata quindi un’edizione unica, in teoria una tantum, che ci ha portato degli ottimi risultati ma abbiamo inserito quasi tutte le band metal che all’epoca erano sotto Frontiers: fare quindi una seconda edizione vorrebbe dire inserire gruppi che prima di tutto siano diversi da quelli della prima kermesse e che soprattutto suonino metal. Non avendo tantissime nuove band metal, eccetto altre tre o quattro, sarebbe una scelta un po limitata al momento ma è un’idea che è sempre li e che potrebbe svilupparsi ancora in futuro: dobbiamo ancora pensarci e mettere assieme molte idee e spunti. Organizzare un festival non è mai facile, è sempre una spesa grossa e un impegno enorme, quindi vediamo perché ci sono tante cose da tenere in considerazione: se ne vale la pena e c’è la possibilità di metterlo in piedi va bene. Alla fine la Frontiers i fondi li stanzia sempre e li gestisco poi io, finché andrà sempre così per me va bene e quindi se ne parlerà certamente in futuro essendo questa idea in stand by attualmente.”

Domanda che esula un po dal discorso Frontiers. Negli ultimi anni ti stai dedicando attivamente al campo delle ristampe di dischi e rarità con la Steelheart Records e le rispettive serie Lost UK e US Jewels. Com’è nata questa tua idea? Qual è stato sino ad oggi il responso a livello mondiale e quali le novità che avete in pentola per il futuro?

(Primo Bonali):”la Steelheart è la mia labels ed è da più di dieci anni, se non erro, che esiste. Nel mio archivio personale conservo sempre due copie di ogni stampa e penso di aver superato più di cento releases totali ad oggi. Negli ultimi tre o quattro anni mi sono dedicato soprattutto alle ristampe perché è la mia passione quella di riscoprire dei tesori degli anni ’80 e anche perché le novità sono trattate in modo più efficace da altre etichette come la Frontiers Records e altri miei partners commerciali come la AOR Heaven, che è il mio distributore tedesco o Escape Music in Inghilterra: quindi quando mi contattano delle band per far uscire un nuovo disco lascio campo libero a queste importanti etichette, indirizzando la singola proposta ad una delle diverse labels con cui collaboro da tempo, visto che la mia distribuzione è un po più piccola della loro. Invece con le ristampe ho una distribuzione un po particolare: faccio sempre titoli a tiratura limitata (c.ca 500 copie) che vanno subito esaurite dopo pochi mesi, quindi sono assolutamente contento di questa cosa e spero di continuare così per molto tempo. Sono quasi sempre ristampe di dischi mai usciti o mai usciti in versione cd: i collezionisti apprezzano tantissimo queste uscite ed essendo a tiratura limitata si esauriscono rapidamente!”

Grazie ancora per il prezioso tempo che ci hai concesso e siamo giunti al termine di questa nostra piacevole intervista: vuoi lasciare un messaggio a tutti i lettori di VeroRock.it e a tutti gli indecisi e i partecipanti dell’imminente sesta edizione del Frontiers Rock Festival prevista per Sabato 27 e Domenica 28 Aprile al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI)?

(Primo Bonali):”grazie a te Raffaele e a tutti voi di VeroRock.it per il lavoro che state facendo e per il supporto gradito! A tutti gli appassionati del genere non posso che rinnovare il mio invito ad esserci per questa sesta edizione che si svolgerà Sabato e Domenica prossima al Live Music Club di Trezzo sull’Adda (MI) perché come sempre sarà un evento unico e speciale!”

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