ROMA, Orion, 25/11/14 – Orion, Roma. Locale pieno. Ma siamo veramente a Roma? In effetti sembra strano ma è proprio così, i metallari romani sono riusciti a fare un numero enorme stavolta per il concerto della band olandese.
Era tempo che non si respirava un´aria del genere e sarebbe bello che tutti i concerti avessero un tale livello di partecipazione.
Già dal primo pomeriggio un gruppetto di gente era appostato nei pressi dell´entrata del locale, poichè gli Epica non sono nuovi ad organizzare meet and greet tramite biglietti VIP.
Dopo questo intenso incontro tanto desiderato, il locale apre le porte a tutti, quando lo spettacolo sta per iniziare.
I Dragonforce sono il gruppo di supporto scelto per il tour. La band inglese si appresta ad aprire le danze sul palco dell´Orion, iniziando con un pezzo molto energico come “Fury of the storm”. Molta gente era lì anche per loro ed in effetti lo si notava: i fan cantavano tutte le canzoni a squarciagola e mostravano una grande partecipazione, mentre già dal primo brano si sono creati “mini-poghi”. Per quanto mi riguarda non posso certamente non esaltare la band dal punto di vista esecutivo, poiché era chiara una grande bravura e precisione nell´esecuzione dei pezzi.
In quanto alle sensazioni, i Dragonforce secondo me non sono mai riusciti a staccarsi da tutte quelle band “clone” che sfruttano l´ondata di un genere, in questo caso il power metal ed essenzialmente non apportano nulla di nuovo. “Heroes of our time” è stata l´unica di una scaletta ad essere interpretata con più ispirazione direi, cercando di smorzare un po´ quel ritmo a loop di batteria che non può funzionare su tutte le canzoni.
In ogni caso ho visto un bel pubblico contento e soddisfatto per la loro esecuzione, quindi è stato comunque un bel concerto, perché sono queste le reazioni belle da vedere! Gee Anzalone, il nuovo batterista made in Italy, ha approfittato di un momento della serata per spronare tutti i musicisti presenti a non arrendersi mai, che prima o poi anche a loro potrebbe capitare la grande occasione. Che questo bel messaggio possa essere d´ispirazione a tutti!
Setlist: “Fury Of The Storm” – “Three Hammers” – “The Game” – “Seasons” – “Heroes Of Our Time” – “Symphony Of The Night” – “Cry Thunder” – “Valley Of The Damned” – “Through The Fire And Flames”
Il cambio palco è abbastanza rapido. Il pubblico freme, poichè questo tour promozionale di “The Quantum Enigma” deve aver contagiato tutti e sicuramente ha avuto un´ottima promozione. Non solo l´affluenza ai VIP tickets è stata straordinaria, ma anche quella al concerto, specialmente per una città come Roma dove molto spesso anche i grandi concerti non hanno i riscontri previsti. Prevedibile che, all´entrata in scena della bellissima Simone, l´accoglienza si è consumata in un boato di urla di fan in estasi.
La band ha attaccato fin dall´inizio con grinta, con “The Essence Of Silence”, presa dal nuovo album. Le sonorità di “The Quantum Enigma” affiorano subito. Sicuramente sono melodie più piene e pompose rispetto a “Requiem For The Indifferent” ma con meno parti in growl.
Non solo bella, ma anche brava e grintosa, a dispetto di chi invece pensa che siccome canta metal dovrebbe comportarsi da camionista, Simone sa dare un´intensità molto forte ai brani interpretati, che vengono completati dalla sferzata delle chitarre di Mark Jansen e Isaac Delahaye.
“Storm The Sorrow” viene in pratica cantato tutto d´un fiato insieme al pubblico e Simone ogni tanto ne approfitta per dire qualche frase in italiano, risultando molto divertente, mentre Coen Janssen, dall´alto della sua postazione domina tutto, creando un tappeto di tastiere che va a completare la vera essenza degli Epica. “Cry For The Moon” immancabile, dona quell´attimo di sogno puro al pubblico, per un brano che certamente regala molte emozioni. Ma non dimentichiamo l´impetuosa batteria, con Arien Van Weesenbeek che durante il suo solo ottiene tutti gli onori; insomma, grandi musicisti dal grande effetto, hanno saputo scegliere un nome della band che è abbastanza appropriato.
E´ stato anche molto simpatico il breve “furto” di tablet da parte di Isaac ad una fan, usato per autoriprendersi direttamente dal palco insieme agli altri membri per poi restituire l´oggetto ad una fan incredula di possedere un siparietto del genere nel suo dispositivo (episodio visibile nel video del liveshow sottoriportato ndr).
Ma andiamo avanti, lo show non è finito! Evidentemente scatenato dalle domande divertenti e pepate dell´intervista pomeridiana con noi di Verorock, sull´amichevole rivalità tra pubblico milanese e romano, Coen inizia a spronare i presenti facendo proprio questo tipo di paragoni, dicendo al pubblico di Roma che quelli di Milano urlano più forte e dunque…da bravo aizzatore riesce nel suo intento.
Finito il round dell´eterna sfida, partono le tre canzoni finali, ovvero “Chemical Insomnia”, “The Last Crusade” e “Consign To Oblivion”, con un pubblico esaltato e che non si spegne mai, nemmeno durante le ultime note.
Il concerto si chiude così, lasciando a tutti un bel ricordo e chissà se i prossimi vanteranno questo gran seguito. Noi di Verorock speriamo di rivedere sempre così pieni i locali del Centro Italia, dunque rockers, non deludeteci!
Setlist: “The Second Stone” – “The Essence Of Silence” – “Unleashed” – “Storm The Sorrow” – “Fools Of Damnation” – “Victims Of Contingency” – “The Obsessive Devotion” – “Cry For The Moon” – “Sancta Terra” – “Unchain Utopia” – “The Phantom Agony” – “Chemical Insomnia” – “The Last Crusade” – “Consign To Oblivion”
Fonte: Testo, foto & intervista by Crystalnight; video by Marcello Dubla